Tartaruga del muschio comune: Sternotherus odoratus

  • Regno: Animalia
  • Phylum: Chordata
  • Classe: Reptilia
  • Ordine: Testudines
  • Sottordine: Cryptodyra
  • Superfamiglia: Kinosternidae
  • Genere: Sternotherus
  • Specie: odoratus

Introduzione

Questa tartaruga acquatica proviene dal sud del Canada e da Nord America, in un areale che spazia dal sud dell’Ontario e del Quebec fino al Texas e alla Florida.
Al contrario delle Trachemys, commercializzate fino a qualche tempo fa, ha dimensioni ridotte anche da adulta, raggiungendo i 10-11cm di lunghezza.
Possiede un carapace ovale e bombato di colore bruno-grigiastro, ed un piastrone giallo; da baby presentano un piastrone nero con disegni gialli o bianchi.
Sulla testa presenta due strisce di colore bianco o giallo, che partono dagli occhi e terminano alla base del capo.
Ha un carattere tendenzialmente aggressivo e mordace, e non ama essere maneggiata.

Gestione in cattività – Aperto

Come molte tartarughe acquatiche provenienti dall’America del Nord, può adattarsi tranquillamente alle temperature ed al clima della nostra penisola; la gestione migliore rimane quindi quella in grosse vasche o stagni all’aperto, prendendo le opportune misure di sicurezza per prevenire qualsiasi tentativo di fuga.
Le vasche/stagni devono includere idealmente una zona emersa, di dimensioni adeguate ad ospitare gli esemplari allevati; non amando nuotare amano invece sostare in spazi di acqua bassa con piante acquatiche, ma gradiscono anche una zona più profonda che permette loro di scappare in caso di pericolo. Soprattutto se si decide di lasciarle all’aperto tutto l’anno, è importante fornire un buon fondo (almeno 30-40 cm) di fango o sabbia, che permetta loro di ripararsi durante l’inverno.

Gestione in cattività – in casa

Se si decide di tenere le tartarughe in casa è opportuno procurarsi un buon terracquario, ovvero una vasca che fornisca sia spazi di acqua libera che spazi di terra emersa dove possano riposare e fare basking (“bagni” di calore e di luce).
Come per altre specie, queste tartarughe beneficiano di tutto lo spazio che forniremo loro, si sconsiglia di tenere singoli esemplari in spazi inferiori a 50×30, aumentandolo in base al numero di tartarughe allevate.
Se l’apporto di luce solare diretta (non filtrata da finestre) è limitato, si consiglia di utilizzare una lampada UVB 5% posta a distanza adeguata sopra la zona emersa.
La temperatura ideale dell’acqua è intorno ai 25°, e per ottenerla e mantenerla esistono varie soluzioni (termoriscaldatori acquatici ecc.), mentre per facilitare le operazioni di pulizia, soprattutto se si allevano più esemplari, sono consigliati sistemi di filtraggio di buona qualità.

Alimentazione

Questa tartaruga è prevalentemente carnivora sia da baby che da adulta, per quanto sporadicamente accetti anche alimenti di origine vegetale. 
Si sconsigliano fortemente diete a base di gamberetti secchi, che possono favorire ipovitaminosi ed errori di crescita.
La dieta dovrebbe rispecchiare il più possibile quella naturale, che si compone di insetti (possiamo trovare in commercio grilli, blatte, tarme della farina ecc.), pesce bianco di acqua dolce, chiocciole, lombrichi, girini ecc.
In alternativa o come integrazioni si può fare riferimento a pellet completi per tartarughe di buona qualità.
I piccoli possono essere nutriti 5-6 volte a settimana, mentre per animali adulti la frequenza può scendere a 3 volte a settimana.
La componente vegetale (20% della dieta) può comprendere piante di campo (come tarassaco, cicoria selvatica), piante acquatiche e sporadicamente verdure a foglia, meglio se ricche di calcio.

Letargo

Come accennato, queste tartarughe si adattano bene ai nostri climi, ed è quindi possibile far fare loro il letargo anche all’aperto o in locali a temperatura controllata, purchè le temperature non scendano al di sotto dei 5° per periodi prolungati, e purchè non si formino lastre di ghiaccio sulla superficie della vasca.
Le temperature ideali per il letargo vanno dai 5 ai 10°C, che possono essere tranquillamente mantenute anche in locali riparati come cantine e garage, sistemando gli animali in vasche con abbondante fondo sabbioso o fangoso e pochi cm di acqua, che garantiscano un’umidità adeguata.