Serpente del grano (P. guttatus)

  • Classe: Reptilia
  • Ordine: Squamata
  • Famiglia: Colubridae
  • Genere: Pantherophis
  • Specie: P. guttatus
  • Dimensioni: 250-550g peso, 75-150cm lunghezza
  • Vita Media: 15-20 anni

Introduzione

Questo serpente proviene dalla parte meridionali degli USA, fino al nord-est del Messico. 
Durante il giorno rimane nascosto in tane di fortuna o nei campi di grano (da cui il nome), e al crepuscolo inizia l’attività di caccia per procurarsi piccoli roditori, rettili e anfibi di cui si ciba, dopo averli stritolati fra le sue spire.
La selezione in cattività ha prodotto numerose nuove colorazioni basate su accoppiamenti mirati e selezione genetica.

Il terrario

Come tutti i rettili, il serpente del grano ha bisogno di un terrario in cui ricreare le condizioni ideali per la sua sopravvivenza, la temperatura del suo corpo (essendo a sangue freddo) dipende dall’ambiente che forniremo.

Avendo esigenze di temperatura piuttosto elevate è necessario procurarsi dell’attrezzatura che permetta di mantenere la temperatura per non creare stress termici.

Occorrente:

  • Un terrario (plastica, legno o vetro) a sviluppo orizzontale, misura minime per un esemplare adulto 80 x 35 x 35.
  • Arredamento: nascondigli (vasi di coccio o plastica, tronchiecc.)
  • Un tappetino o cavetto riscaldante o spot di wattaggio adeguato alle dimensioni del terrario.
  • Un termometro per monitorare la temperatura.
  • Un termostato per regolare l’accensione del tappetino in base alle esigenze di temperatura.

Temperatura

Il terrario deve avere una zona calda con temperatura di 27-29° ed una zona più fredda in cui la temperatura scenda a 21-24°, per permettere all’animale di regolare la temperatura corporea in base alle sue esigenze.

Di notte è possibile spegnere il riscaldamento per dare uno sbalzo termico di qualche grado, purchè la temperatura non scenda sotto i 20°C.

Per ottenere la temperatura si possono utilizzare lampade a infrarossi o spot luminosi, utili a fornire un fotoperiodo adeguato, in alternativa cavetti o tappetini riscaldanti da porre fuori dal terrario, in modo da evitare ustioni all’animale. Sconsigliate le “rocce riscaldate” comunemente trovate in commercio.

Umidità

Nel terrario di questi animali è molto importante il mantenimento di un’umidità del 30-70%, per favorire le operazioni di muta (cambio della pelle, avvenimento periodico in un rettile sano).
Per sopperire al fabbisogno d’umidità di questi animali, è possibile nebulizzare acqua nel terrario oppure inserire una vaschetta di acqua che evaporando garantisca la corretta umidità. L’umidità può essere monitorata con un igrometro.

Substrato

Anche in questo caso l’arredamento del terrario può essere di due tipi, naturalistico o asettico.
Il materiale più indicato per animali in quarantena, cura per qualche patologia o semplicemente per garantire una pulizia più efficace è la carta (assorbente o da pacchi, attenzione ai giornali contenenti piombo). Una volta rimosso il fondo di carta, il terrario è facilmente sanificabile in maniera rapida, ed il costo del materiale risulta veramente irrisorio.
Per un terrario più estetico si può optare per un fondo di terriccio e fibra di cocco, che permette di mantenere un’umidità accettabile ma presenta difficoltà dal punto di vista della pulizia, che risulta senza dubbio più indaginosa.
In alternativa vengono spesso utilizzati segatura e truciolati di legno (assorbono molta umidità e vanno cambiati spesso), tutulo di mais (problemi di muffa, va cambiato spesso) mentre sono sconsigliati substrati a base di sabbia o carbonato di calcio.

Illuminazione

Ad ogni rettile in cattività deve essere fornito un fotoperiodo (periodo di illuminazione) adeguato, che risulta fondamentale nel funzionamento corretto dell’attività endocrina ed immunitaria.
Se l’animale viene tenuto in casa, con un’adeguata illuminazione naturale (finestre) questa può essere sufficiente, ma se si pensa di voler riprodurre gli animali il fotoperiodo andrà gestito in maniera diversa (aumentanto o diminuendo le ore di luce a seconda dell’esigenza.
Per mantenere un fotoperiodo corretto vengono utilizzate delle lampade con un buono spettro luminoso, che possono essere normali lampade ad incandescenza (attenzione al pericolo di ustioni), lampade che emettano UVA o UVB. I serpenti non hanno bisogno di ricevere radiazioni UVB per sintetizzare la vitamina D, ma sembrano comunque trarre beneficio da queste lampade.

Alimentazione

Questi serpenti si nutrono di topi, ed è importante saperlo prima di procedere all’acquisto. Non esistono ad oggi surrogati in grado di fornire al serpente i nutrienti di cui ha bisogno, quindi è importante fornire prede di qualità, che siano state nutrite in maniera adeguata.
Per evitare problemi di salute legati a possibili morsi delle prede, si consiglia di abituare l’animale a nutrirsi di prede decongelate e leggermente riscaldate a temperatura ambiente prima della somministrazione.
Ai serpenti giovani si somministrano topini neonati chiamati “pinky” ogni settimana, aumentando man mano le dimensioni della preda, fino a offrire topi adulti ai soggetti completamente cresciuti, ogni 1-2 settimane.
Dopo il pasto il serpente non deve essere maneggiato per almeno 48ore, o stressato in alcun modo per evitare che rigurgiti il pasto.
I serpenti devono sempre avere a disposizione un grande recipiente d’acqua, in cui amano immergersi e defecare. L’acqua deve essere tenuta pulita, cambiandola tutti i giorni e subito dopo che è stata contaminata con le feci. Il bagno è anche utile per aiutare la muta e a stimolare l’apparato digerente.

Maneggiare il serpente

Come tutti i rettili, i serpenti del grano non hanno bisogno del contatto con l’uomo, ma se maneggiati con delicatezza sin da piccoli imparano a non considerare il proprietario come una minaccia, lasciandosi prelevare (ad esempio per le operazioni di pulizia) senza opporre resistenza.
Nonostante ciò è sconsigliato maneggiarli eccessivamente o lasciarli liberi per casa (soprattutto in presenza di altri animali), in primis perchè si causa uno stress all’animale, e in secondo luogo perchè togliendolo dal suo ambiente controllato si rischia di causare malattie legate ad esempio agli sbalzi di temperatura.
Manipolazioni troppo rudi possono provocare fratture, o il soffocamento dell’animale.
Per evitare di essere morsi è sufficiente afferrare in maniera delicata ma decisa la base della testa, utilizzando l’altra mano per sorreggere il corpo; in alternativa si può sorreggere il serpente per il corpo, facendolo scivolare fra le dita senza costringerlo, cambiando mano e deponendolo in un contenitore sicuro per le operazioni di pulizia.
Si sconsiglia fortemente di maneggiare il serpente in concomitanza della muta (quando la pelle si schiarisce) perchè l’animale in questa fase vede di meno ed è molto nervoso, e nei giorni immediatamente successivi al pasto, per evitare che rigurgiti la preda.

Anche il serpente va dal veterinario

Per questi animali non sono previste vaccinazioni, ma è opportuno far eseguire dopo l’acquisto una visita ed un esame delle feci da un veterinario specializzato in rettili.
Per il trasporto occorre sistemare il serpente in una scatoletta per alimenti traforata, o un fauna box, e trasportarlo all’interno di una borsa termica con una bottiglia di acqua tiepida o all’interno di una scatola di polistirolo, al fine di evitare sbalzi termici.